Piantare e crescere alberi è la risposta alla crisi climatica? Lo abbiamo chiesto a WOWnature!

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Alberi e crisi climatica

Tutto quello che c'è da sapere, spiegato da WOWnature

Qualche mese fa, siamo stati contattati da WOWnature, un progetto che ci ha colpito sin da subito e che se a primo colpo d’occhio potrebbe ricordarti altri servizi di piantumazione di alberi, in realtà – come potrai scoprire leggendo questa intervista – è un progetto caratterizzato da una consapevolezza più ampia del significato di piantare e crescere alberi e soprattutto in cui ogni azione e scelta è supportata dalla scienza.

Abbiamo deciso di intervistare il coordinatore del loro team per non solo farvi scoprire il loro progetto ma anche per trovare risposta a delle domande che in primis ci siamo posti noi e su cui spesso non c’è molta chiarezza.

Vediamo però di partire dalle basi…

ALBERI E CRISI CLIMATICA Che cos’è WOWnature e di che cosa si occupa?

Per capire cosa sia WOWnature e di cosa si occupa, credo sia fondamentale fare un passo indietro e mettere a fuoco il contesto nel quale ci troviamo, per capire in primis perché WOWnature sia stato creato.

In particolare, il contesto nel quale ci troviamo è di crisi climatica.

La scelta della parola “crisi” o “emergenza” climatica (in favore del termine “cambiamento climatico”) non è casuale.

Mentre il termine “cambiamento” può suonare un po’ “gentile”, naturale, quasi passivo, la parola “crisi” descrive in modo più veritiero e preciso la situazione nella quale siamo.
Ci stiamo avvicinando a una minaccia esistenziale, i cui effetti cominciano già a farsi sentire in modo forse più severo e precoce di quanto potessimo inizialmente aspettarci. Basti pensare alla tempesta Vaia che, nell’ottobre del 2018, ha devastato i boschi del nordest italiano o alla siccità che ha colpito l’Italia e l’Europa nel 2022 causando, tra le altre cose, anche ingenti danni economici.

In questo contesto, alberi e foreste sono al contempo vittima e soluzione.
  • Vittima perché subiscono gli effetti della crisi (tempeste, allungamento della stagione degli incendi, alluvioni, ecc.)
  • Soluzione perché crescendo, assorbono anidride carbonica (CO2, uno dei principali gas a effetto serra che causano il riscaldamento del pianeta) dall’atmosfera e fungendo quindi da “serbatoio naturale”
Sebbene – ci teniamo sempre a sottolinearlo – alberi e foreste non possono e non devono essere l’unica soluzione, con WOWnature abbiamo voluto dare la possibilità a chiunque (persone, associazioni, aziende) di piantare e crescere nuovi alberi e a proteggere foreste ed ecosistemi esistenti.
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Nel 2018, dopo la tragica tempesta Vaia, è nata WOWnature, una piattaforma, ospitata sul sito www.wownature.eu, che mette in contatto i proprietari e gestori di foreste con cittadini e aziende, per prendersi cura di boschi e foreste, secondo i più alti standard di gestione forestale.

Lo scopo è di connettere persone che hanno a cuore il pianeta e vogliono contribuire a lasciare il mondo meglio di come l’hanno trovato. Su WOWnature, cittadini o aziende possono adottare e regalare alberi, ma anche contribuire a proteggere le foreste esistenti. Aziende e organizzazioni possono andare oltre e intraprendere azioni di responsabilità sociale d’impresa.

WOWnature è un’iniziativa di Etifor, spin-off dell’Università di Padova, Società Benefit e certificata B Corp, che lavora ogni giorno per cercare di ripristinare l’equilibrio tra le persone e la natura con un approccio guidato dalla scienza, innovativo e seguendo prassi di buona governance.

ALBERI E CRISI CLIMATICA Piantare alberi è davvero importante per l’ambiente? Perchè?

Piantare alberi è fondamentale, perché ha un notevole effetto nella lotta alla crisi climatica.

Ecco i benefici principali!

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Aria

I più noti riguardano il miglioramento della qualità dell’aria tramite lo stoccaggio di CO2 e altri inquinanti e la produzione di ossigeno

Terreno

Le radici degli alberi consolidano il terreno e prevengono l’erosione e il dissesto causato da frane e alluvioni. In più, possono attivare un rapporto di simbiosi con dei funghi presenti nel terreno, favorendo la distribuzione dei nutrienti e migliorando la qualità del terreno stesso.

Acqua

Gli alberi conservano l’acqua e prevengono l’inquinamento idrico, dato che assorbono gli inquinanti della pioggia rilasciano acqua filtrata e pulita nel terreno.

Animali

Anche gli animali traggono beneficio dagli alberi, che forniscono un habitat per moltissime specie, sia come rifugio che come fonte di nutrimento. È questo che si intende per biodiversità, un altro fattore che non se la passa meglio del clima. Alcuni studiosi ci mettono in guardia, avvertendoci che stiamo entrando nella sesta estinzione di massa nella storia del pianeta e questa volta è indotta dal genere umano.

Città

In ultimo, piantati in un contesto urbano, fanno ombra e mitigano le temperature, andando a diminuire i consumi per il condizionamento delle case.

Queste sono le principali ragioni per far crescere nuovi alberi, ma non sono le uniche.

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ALBERI E CRISI CLIMATICA Oltre ai benefici ambientali, infatti, gli alberi hanno anche un impatto sociale importante. Avete dei progetti all’attivo che portano questo tipo di beneficio?

In Burkina Faso stiamo portando avanti un progetto di riforestazione sociale in cui gli alberi che vengono piantati (baobab, karitè, moringa e neré) forniscono frutti che, oltre che contribuire alla sicurezza alimentare delle popolazioni locali, vengono lavorati e commercializzati dalle cooperative di donne locali, generando opportunità di sviluppo economico ed empowerment femminile.

Ma senza andare così lontano, anche qui da noi gli alberi hanno impatti positivi sulla sfera sociale, diretti o indiretti: ci sono sempre più studi che indicano come passare del tempo nel verde ci faccia bene, fisicamente e psicologicamente. Per esempio, ci sono paper che insistono sul miglioramento della memoria e della capacità di apprendimento, oltre che della riduzione di ansia e stress, in istituti scolastici e università immersi nel verde.

L’anno scorso, abbiamo piantato la prima foresta pensata per essere accessibile, Bosco Moranzani a Mira. Si tratta di un progetto per riforestare un ex campo di mais, che oltre a fare da barriera tra la zona industriale limitrofa e la laguna di Venezia, sarà uno spazio aperto e pensato per le persone con disabilità, cecità o ipovedenti.

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ALBERI E CRISI CLIMATICA Ci sono casi in cui piantare alberi non serve o non è utile?

Innanzitutto, è fondamentale piantare l’albero giusto al posto giusto.

Se si piantasse l’albero sbagliato in un determinato ecosistema, si potrebbero generare danni molto significativi. È il caso, ad esempio, delle specie alloctone e invasive.

  • Le prime sono specie che, a causa dell’azione dell’uomo, si trovano a colonizzare un territorio diverso dal loro aerale storico.
  • Le seconde hanno elevate capacità competitive, al punto che compromettono gli ecosistemi nei quali sono introdotte. Rappresentano una grave minaccia per la biodiversità e possono causare forti squilibri negli ecosistemi.
Anche gli alberi autoctoni non accuratamente selezionati, se piantati nel posto sbagliato, potrebbero generare disagi o addirittura essere pericolosi.

Inoltre, il nostro pianeta non ha solo foreste, ma anche altri tipi di ecosistemi che hanno un altissimo valore, ad esempio, per la biodiversità. Parliamo di zone umide e paludi, che ospitano specie animali e vegetali con necessità diverse da quelle ospitate nelle foreste.

In altri casi, laddove il bosco stia colonizzando o si stia rigenerando da solo, piantare può non essere necessario perché la natura, in certi casi, se la sa cavare benissimo da sola.

Insomma, ribadisco: albero giusto al posto giusto. E cosa questo voglia dire, ovviamente, è materia da esperti del settore (dottori forestali, ecc.).

ALBERI E CRISI CLIMATICA Quanto tempo deve passare prima che un albero cresca e abbia un impatto positivo?

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Il tempo necessario affinché un albero cresca e abbia un impatto positivo dipende da diversi fattori, come la specie dell’albero, il clima, il tipo di suolo, la disponibilità di acqua e la presenza di insetti e malattie.

Tuttavia, in generale, gli alberi giovani hanno un impatto relativamente limitato rispetto agli alberi maturi. Le piante giovani assorbono ancora una quantità significativa di anidride carbonica dall’atmosfera, ma non producono ancora molta ombra o protezione contro il vento. Gli alberi più grandi, invece, possono fornire molti benefici ecologici, come la riduzione del calore urbano, la purificazione dell’aria e l’assorbimento dell’acqua piovana.

Quindi, sebbene un albero giovane possa avere un impatto positivo, è importante anche considerare il valore a lungo termine degli alberi maturi. Per questo è necessario prendersi cura delle foreste esistenti, attraverso la corretta gestione forestale.

Ma fatemi portare un esempio. Nel 2013 abbiamo dato vita a Bosco Limite, un bosco piantato su un terreno precedentemente usato per coltivare mais.

L’anno scorso (a quindi meno di dieci anni dall’impianto), nell’arco di un mese, ho visto nell’ordine: un picchio verde, un capriolo, tantissimi bambini felici (perché sì: oggi il bosco è sufficientemente sviluppato da ospitare, oltre a numerose specie di animali, un asilo nel bosco) e litri e litri di acqua pulita. Infatti, Bosco Limite non è un bosco tradizionale, ma è un’innovativa area forestale di infiltrazione che ricarica la falda acquifera che serve una parte significativa della popolazione del Veneto.

SU WOWNATURE Come selezionate le aree in cui andate a lavorare? Ci sono dei criteri specifici che vengono presi in considerazione?

Cerchiamo di operare dove ce n’è più bisogno.

Nelle aree urbane, nelle aree montane colpite dalla tempesta Vaia dove il bosco non si sta rigenerando da solo, nei Parchi Regionali della Lombardia, cruciali per la biodiversità, ecc.

Un altro aspetto fondamentale è la diversificazione geografica: abbiamo anche una mission educativa e di sensibilizzazione e quindi cerchiamo di operare su molte regioni italiane e anche all’estero, per dare la possibilità a quante più persone e organizzazioni possibile di fare qualcosa di concreto per il territorio che li ospita.

In generale, i nostri esperti forestali valutano le caratteristiche dell’area e le sue necessità.
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SU WOWNATURE Chi si occupa di piantare gli alberi che vengono acquistati? Vi affidate ad associazioni, ci sono dei volontari, oppure può farlo anche chi ha acquistato un determinato albero?

Una cosa per noi fondamentale è dare la possibilità, alla persona o all’organizzazione che ha adottato l’albero (o gli alberi), di venire a piantare il proprio albero di persona.

Quindi chi si occupa di piantare l’albero può essere la persona stessa che l’ha adottato, se lo vuole.

Altrimenti ci pensiamo noi, che ci appoggiamo a ditte o cooperative del territorio, specializzate per fare proprio questo in modo professionale. Ogni area ha quindi una ditta che si occupa dell’impianto vicino, anche per garantire che gli interventi di manutenzione vengano fatti tempestivamente.

SU WOWNATURE In base a cosa viene scelto il tipo di albero da piantare? Uno vale l’altro?

Chi Siamo Cate Tesla Bosco

Come ribadito prima, è fondamentale scegliere l’albero giusto per il posto giusto.

Questa scelta viene fatta da professionisti del settore (dottori forestali), a cui affidiamo la progettazione.

Si prende in considerazione l’aspetto ecologico, scegliendo gli alberi adeguati all’area e all’ecosistema nel quale operiamo.

Si fanno anche altri tipi di considerazioni: se si vogliono favorire, ad esempio, gli insetti impollinatori (come le api), selezioniamo specie con fioriture abbondanti o particolarmente apprezzate da questi insetti. In ogni caso, è fondamentale selezionare specie coerenti con la visione di lungo termine per l’area e con le necessità della comunità locale, per massimizzare i benefici che la natura ci può fornire.

SU WOWNATURE

Come vi assicurate che gli alberi poi crescano sani e resistano negli anni?

Noi ci ripetiamo sempre, per non dimenticarlo mai, che “piantare è solo l’inizio”.

Per questo, piuttosto che parlare di “piantare” nuovi alberi, preferiamo parlare di “crescere”.

Dopo l’impianto, è necessario prendersi cura degli alberi, assicurando una manutenzione (specialmente nei primi 3 anni di vita) che garantisca il successo dell’operazione.

Questo significa sfalciare e rimuovere le erbe e le infestanti che entrano in competizione con gli alberi, fare irrigazioni di soccorso e a volte sostituire eventuali piantine che non ce l’hanno fatta.

Quando si lavora in natura, il tasso di successo non può essere il 100%, ma cerchiamo di massimizzare i risultati con progetto accurato e con solide basi scientifiche.

La cosa più importante è operare in un contesto in cui ci sia una visione e una progettualità di lungo termine: il fatto che il valore, i benefici e le opportunità collegate al bosco che andiamo a creare sia riconosciuto e valorizzato è, secondo noi, il tassello fondamentale per garantire la cura del bosco del lungo termine. Ovviamente, tuteliamo la permanenza dei boschi che creiamo anche con strumenti di natura legale.

SU WOWNATURE Ci raccontate qual è il processo che avviene dal momento in cui una persona sceglie di acquistare un albero in una delle aree disponibili?

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Entrando sul sito di WOWnature, una persona ha la possibilità di adottare o regalare un albero.
Al momento, può scegliere tra circa 100 specie in 27 aree diverse, sia in Italia che all’estero.
Una volta selezionata la specie e la zona in cui farla crescere, la persona può tenere l’albero per sé o decidere di regalarlo.

Solitamente, in ciascuna area ci sono due momenti di impianto durante l’anno: in primavera e in autunno, viste le temperature miti.

Circa un mese prima dell’evento di impianto, la persona (ed eventualmente chi ha ricevuto il regalo) viene invitata a piantare l’albero con le proprie mani. Non è obbligatorio, ma lo consigliamo, perché è un’esperienza unica.

Una volta piantato l’albero, pubblichiamo le foto dell’evento sui nostri canali social, che consigliamo di seguire. (InstagramFacebookYoutube)

Dal momento dell’impianto, inviamo aggiornamenti via mail sullo stato dei giovani alberi una o due volte all’anno, per i successivi 3 o 5 anni, in base all’area.

ALBERI E CRISI CLIMATICA Piantare alberi con la volontà di catturare le proprie emissioni è una scelta sensata?

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Ognuno di noi, con le azioni della vita quotidiana, consuma energia o materiali che, per essere prodotti, hanno generato un certo quantitativo di emissioni di gas a effetto serra. La Banca Mondiale riporta che a ogni italiano (nel 2019, ultimo anno per cui questa stima è disponibile) possano essere attribuite una media di 5,3 tCO2 di emissioni.*
*Fonte: vai alla fonte per approfondire questi dati

Online si possono trovare molti calcolatori che aiutano a capire, in base alle proprie abitudini, a quanto ammonta la stima delle proprie emissioni.

Prima ancora di pensare di “ricatturare” questi gas a effetto serra, la CO2 in particolare, dall’atmosfera tramite l’impianto di alberi, il nostro sforzo dovrebbe essere concentrato sulla riduzione a monte di queste emissioni.

Per esempio, utilizzando energia da fonti rinnovabili, spostandosi in bicicletta o con i mezzi pubblici piuttosto che con l’auto, evitando di consumare carne e derivati, riducendo in generale i consumi evitabili, ecc.

Credo che la chiave di svolta, a livello concettuale, stia proprio qui: quando ci prendiamo cura della natura intorno a noi, non stiamo facendo del bene solo alla natura, all’ambiente, ma anche a noi stessi in quanto genere umano.

Perché, è importante che ne prendiamo coscienza, noi non abbiamo solo degli impatti sull’ambiente ma, viceversa, la nostra stessa esistenza e il nostro benessere dipendono dall’ambientedalla natura, dalla biodiversità, da un clima stabile.

Noi dipendiamo dalla natura di cui, oggi, possiamo prenderci cura in modo attivo.